mercoledì 2 aprile 2014

Brooklyn Nine-Nine




Genere: Comedy
Paese: USA
Emittente: Fox
Durata: 22 Minuti
Premiere: Settembre 2013







Quando è cominciata la stagione telefilmica back in September, non ho prestato molta attenzione a questo telefilm, semplicemente perchè non avevo sentito parlare. Non c'è stato un pilot di presentazione maggio scorso (lo so che non è una cosa obbligatoria, ma di solito la Fox per le sue comedy lo fa, vedi Glee e New Girl), non è stato trasmesso doppiato su nessun canale italiano o Sky, e non se ne parlava tanto sui vari social network. Se devo essere sincera, non sapevo neanche che esistesse (anche perchè dopo la delusione immensa che mi ha dato Glee, io le serie della Fox le prendo assolutamente con le pinze).

Ma poi questo piccolo show quasi sconosciuto che non viene guardato poi così tanto in America, fa una cosa decisamente inaspettata: vince ben due Golden Globes nella categoria della comedy, stappando le statuette a Modern Family, l'indiscutibile regina della comedy degli ultimi anni. Con il GG per il Best Television Serie – Musical or Comedy e Best Actor per il protagonista Andy Samberg, lo show si è addirittura aggiudicato lo slot post Superbowl assieme a New Girl.

Se devo essere sincera, nonostante le premesse, mi ci sono avvicinata in modo molto indifferente, pensando che fosse una di quelle serie che guardo tanto per passarmi il tempo.
Ho cambiato idea dopo i primi cinque minuti del pilot, mentre mi tenevo la pancia dal ridere e asciugavo le lacrime.
E' geniale, è stupendo, è esilarante, fa davvero troppotroppotroppo ridere. E soprattutto, una puntata tira l'altra senza che ci se ne accorga: cominci a vedere il pilot e tre ore dopo, tra una risata e l'altra, ti accorgi che sei quasi a metà stagione e che OPS, forse dovresti rallentare giusto un pochino oppure no.


La serie è ambientata nel fittizio Novantanovesimo Distretto della polizia di Brooklyn, che vede una squadra di detective sotto il comando dell'appena nominato capitano Holt, un uomo distinto, autoritario, esigente e deciso a disciplinare i propri agenti. Inutile dire che il compito si preannuncia estremamente arduo fin da subito, visto che il migliore detective del dipartimento, Jake Peralta, ha il comportamento di un bambino di cinque anni che si rifiuta di indossare la cravatta al lavoro, fa scherzi ai suoi colleghi e ha un modo infantile, ma qualche volta efficace, di risolvere i propri problemi.
“Nemesi” di Jake è Amy Santiago, giovane donna che sembra essere tutto il contrario del collega: è responsabile, nutre un grandissimo rispetto per il nuovo capitano, è matura (certe volte anche troppo) e affidabile. Lei e Jake si punzecchiano continuamente e hanno in ballo una scommessa per il maggior numero di arresti al dipartimento, che vi sfido a indovinare chi vincerà. Un paio di puntate e comincerete a shipparli assiduamente, poco ma sicuro.
A seguire troviamo il detective Charles Boyle, grande conoscitore del cibo, tremendamente distratto e bistrattato da tutti, follemente innamorato di Rosa, la “dura” del distretto: nessuno sa niente della sua vita personale, leggermente incline agli scatti di rabbia e sempre vestita di nero, ma non per nulla, una delle detective più abili e intelligenti.
A capo della squadra c'è il sergente Terry Jeffords, neo-papà di due gemelle, omaccione grande e grosso che incute timore solo a guardarlo, ma in realtà la dolcezza assoluta.
Infine, personaggio semplicemente geniale è Gina, la segretaria del capitano Holt: carismatica, eccentrica e indiscutibilmente esilarante.

La cosa bella di questa serie è che, tramite l'artefatto della commedia, si impegna a presentare come sono davvero i rapporti in un distretto di polizia. Racconta i dettagli che sembrano più insignificanti con uno stampo humor che non può non coinvolgere lo spettatore.
Così come Scrubs ai suoi tempi raccontava come le cose andavano davvero in un ospedale (altro che Grey's Anatomy!), per quanto riguarda gli organi polizieschi abbiamo questa frizzante e vivace comedy a presentare senza fronzoli ciò che spesso succede in un tale ambiente lavorativo.
Vengono presentati ostacoli e le soluzioni realistiche per scavalcarli, vengono messi a nudo i difetti dei vari agenti, che non sempre riescono a risolvere tutti i casi a loro assegnati, vengono mostrati anche aspetti più profondi che stanno alla base del lavoro di squadra e della fiducia che due persone ripongono l'una nell'altra. In poche parole, c'è davvero tutto, sopratutto le risate e situazioni simili alla vita vera.


Ogni puntata è frizzante e lascia con un sorriso sulle labbra fino ai titoli di coda, soprattutto il finale, che ritengo sia assolutamente coerente con le 21 precedenti puntate e perfetto per le basi che ha lasciato per l'anno prossimo. Fortuna che alcune comedy ancora sono in grado di dare un finale degno alle proprie serie (sì HIMYM, ce l'ho proprio con te!).


Lo consiglio perchè:
- Fa ridere. Fa tanto ridere.
- Jake Peralta. Vi sfido a non amarlo dopo i primi 5 minuti di pilot
- I personaggi bellissimi, le situazioni esilaranti e come vengono affrontati i problemi

- Fa davvero tanto ridere.

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